La Storia si ripresenta a Lviv…Vilnius….

Non so se e come sia stato elaborato in Galizia o Lituania lo sterminio degli ebrei, perpetrato tra il 41 e il 44 anche con la collaborazione delle popolazioni civili.

Vilnius era detta la Gerusalemme del Nord. Lì vivevano le più importanti figure di intellettuali e studiosi della culture ebraica europea.

Oggi il museo della storia ebraica è in una piccola casetta in area periferica,suggestivo quanto naif,ma certamente prossimo quanto mai all’essere nascosto,rimosso e denegato.

Lviv (Leopoli) è la capitale della Galizia ucraina, territorio di cultura austroungarica, all’epoca della seconda guerra mondiale centro multietnico e culturale.Ora tutto è perduto,e la città si sente ucraina,immemore.

In queste regioni del Nord gli ebrei erano presenti in percentuali che variavano dal 40 a più dell’80% della popolazione.

Al loro massacro parteciparono i civili nazionalisti lituani e ucraini in massa, e la liquidazione degli ebrei fu totale.

George Steiner in Nel castello di Barbablù apre le porte del castello della complessità e delinea con drammatica precisione i motivi  nella storia della cultura europea condizionati dagli apporti dell’ebraismo.

Si sofferma su ciò che la cultura ebraica ha portato di insopportabile nel pensiero occidentale, riferendosi in modo particolare a quel Dio Unico,che venne a sostituìrsi al politeismo. Evento insopportabile per il pensiero,che vi si sottomise comunque.

Germi dell’odio come cifra di questo impossibile….

E ora? Vilnius…Lviv…..la storia passa ancora di là….?

 

 

 

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