I Riassunti dei Nostri Incontri su Skype aprile 2020

Riassunto 4° incontro 7 aprile 2020 (gli altri 3 incontri sono qui a seguire)

Si avvicina il 4 maggio giorno che determinerà un taglio netto tra un prima e dopo nella nostra vita esattamente come accadde il 9 marzo.

Fu un atto . Le cose dopo un atto non sono più le stesse: atto di nascita, atto sessuale, nominazione, passaggio all’atto

Ci lasceremo alle spalle questo tempo sospeso che ci ha visto vivere momenti in cui  ci percepivano cambiare a poco a poco il modo di vivere ,tra una settimana e quella successiva, altri momenti in cui coglievano delle impressioni subitanee dei riflessi dei flash: si parlò anche nei nostri incontri di invenzione creazione. Era veramente un tempo di pari opportunità eravamo tutti allo stesso livello ricchi e poveri donne e uomini giovani e vecchi italiani e stranieri. Questo faceva sì che individualmente sentissimo meno il disagio della posizione in cui ci eravamo venuti a trovare.

C’era da pensare come sia facile obbedire a un ordine a cui non si può replicare , mentre molto più difficile  sia organizzare la propria soggettività nella libertà: è tutta la differenza che corre tra l’autonomia e l’eteronomia.

Subito nei primi giorni fummo stupiti dal vedere che si poteva vivere facendo a meno di tutto ciò che nella nostra vita di prima era divenuto normale:le sovrastrutture marxiane…

In questo scorrere di un tempo immobile di giornate tutte uguali ,scandito dalle ritualità ripetitive e ossessive a cui siamo stati confrontati: lavarsi le mani tenere le distanze usare la mascherina guardarci dall’altro fare la fila, ma anche le canzoni cantate dai balconi della via fin dal primo giorno, pasqua e pasquetta comprese.

Avevamo da un lato l’angoscia , dall’altro la scoperta della nostra casa come prigione e risorsa: siamo tornati a provare la esperienza del ritorno nel corpo della Madre che ci garantisce la vita a prezzo della nostra soggettività.

Ma torneremo ad uscire camminando sulle nostre gambe orientandoci nella esperienza della nostra libertà soggettiva verso il contatto con gli altri, la società , l’esercizio delle leggi e questo è ciò a cui ci spinge fin dall’infanzia la funzione del Padre.

Cosa si perde ,e cosa si guadagna in questo passaggio?

Nostalgia di un Oggetto Perduto che ci accompagnerà per tutta la vita, e che cercheremo invano in un “altro”…

Oggi 25 aprile a Radio Radicale si diceva che nelle epoche passate con la guerra con le lotte di resistenza si sfidava la morte per ottenere la libertà. Oggi noi abbiamo rinunciato alla libertà per evitare la morte.

Bisognerà tenere alta la guardia su questo tema, si è creato un precedente….

Mai come in questi giorni abbiamo vissuto in modo cosciente l’intima connessione , collegamento tra il corpo e l’ io “L’io corpo”: L’Io è il corpo, ma il corpo è l’inconscio: piccola briciola e’ la coscienza (l’io sono…) in tutto questo mare.

E l’inconscio è fuori dal tempo , non conosce la morte: “l’uomo preistorico continua a vivere inalterato nel nostro inconscio .Il nostro inconscio non crede dunque alla propria morte ;si comporta come se fosse immortale. Ciò che chiamiamo inconscio non conosce alcunché di negativo. Non conosce la negazione (gli opposti infatti in esso coincidono) , e quindi neppure la propria morte alla quale si può dare soltanto un contenuto negativo. (Freud. 8,144)

E’ seguito dibattito

Riassunto 3° incontro 20-aprile

In Italia in questi giorni stanno nascendo migliaia di bambini (La Repubblica)

 

Il corpo si impone nella sua pesantezza nell’ era del capitalismo virtuale.

Il pericolo è ovunque. Posso essere anche io il nemico.

Al fondo di questa angoscia c’è la morte: il Padrone assoluto.

Albert Camus  La Peste …”L’uomo viene sempre colto impreparato da pestilenze e guerre”…

La Negazione :rendere non avvenuto, non volerne sapere , come rifiuto dell’evidenza ,per salvare la propria integrità, quando l’Io si vuole sferico tutto chiuso, senza perdite, per non allertare le angosce inconsce di castrazione , illusione nutrita dal clima di padronanza e di controllo che ci propone il modello capitalistico,ma ora: sintomo che ci è -stato-necessario come individui e come società, per sopravvivere.

La negazione della morte si è tradotta nel precipitare in un immediato iper attivismo che ha moltiplicato le iniziative di solidarietà individuali nel momento stesso in cui l’emergenza si produceva: testimonianze della negazione in atto in una società che non ha più la solidarietà come valore centrale. (v.Bauman)

Gli effetti di questo trauma si vedranno più avanti, quando l’ora del lutto prenderà il posto dell’ iperattivismo consolatorio difensivo o delle credenze dell’inizio: le iniziative di solidarietà a cascata ,gli incontri dai balconi ,la ricerca dei capri espiatori ,l’idea che non si tratta che di un’influenza più pesante delle altre, che con il caldo andrà via… L’Io organizzava dimensioni padroneggiabili della realtà per non lasciarsi travolgere dall’evento traumatico.

E nell’ora del lutto  dovremo anche parlare delle migliaia di morti che ci hanno lasciato indifferenti, anestetizzati, e stabiliremo dei riti collettivi per celebrarli, per dare cioè una dimensione Simbolica al Reale della morte che non abbiamo potuto vedere  per non esserne travolti.

…Quante volte ci siamo chiesti con sdegno come potessero le popolazioni dei villaggi polacchi ignorare l’esistenza dei campi di concentramento che avevano ai loro confini….

Quando potremo dare spazio collettivamente al registro del Simbolico nel processo del lutto faremo civiltà, faremo cultura.

Ciò che evita alla società umana di essere nella barbarie: ciascuno già prima della propria nascita ha ricevuto una nominazione. Il nome del desiderio e il nome della legge convergono per fare di quell’organismo un corpo e un soggetto. E il nome renderà quel corpo ineliminabile anche quando sarà giunto alla dimensione di “resto”, di corpse. Ci vorrà un luogo un contenitore per designare il soggetto portato dal suo nome. Per sempre.

E avere a che fare con il Nome è avere a che fare col Padre.

E’ seguito dibattito.

(Sono pubblicati sulla chat di Skype i capitoli 31 e 32 sulla Peste dai Promessi Sposi )

 

Riassunto incontro di lunedì 6 aprile  2020

Ci troviamo in una situazione di trauma collettivo,inatteso. L’Io non ha avuto il tempo per elaborare le difese che consentono un comportamento appropriato mettendo in campo la paura che a sua volta da’ luogo a un comportamento di attacco o di fuga. La risposta collettiva ai traumi è stata nei secoli la guerra che è rassicurante ,ha connotati chiari.

In questo caso non è così : il nemico non è localizzabile. Noi stessi lo portiamo con noi .

Da questo deriva una sentimento di angoscia .Non abbiamo nemmeno la possibilità ,come avevamo prima di trovare un capro espiatorio (gli immigrati, l’altro in generale) : eravamo una società piuttosto paranoica ,mentre adesso siamo una società traumatizzata, e allora come in una regressione infantile generalizzata abbiamo bisogno di un grande Altro che risponda.

Ecco che tutte le nostre critiche verso il Governo ,verso lo Stato in generale sono momentaneamente sospese e dallo Stato ci aspettiamo questo grande Altro che risponda, che ci protegga ,che ci aiuti.

Nel suo scritto “La nuova lotta di classe” Slavoj Zizek , a proposito della nostra reazione al tema dell’immigrazione ,riprende dalla Elizabeth Kubler Ross  la celebre descrizione del modo in cui reagiamo alla notizia di soffrire di una malattia grave. Ci sembra interessante riprendere questi cinque punti della Kubler Ross e commentarli alla luce della situazione che stiamo vivendo :negazione, rabbia ,venire a patti ,depressione ,accettazione.

E’ seguito dibattito.

 

Riassunto 2° incontro del 13-04-2020

Mentre con Freud  era il trauma sessuale che si trattava di curare ora sembra che la vita stessa e la sopravvivenza umana sia toccata nel profondo.

E’ chiaro che siamo davanti al Reale della Morte :indicibile.

Le risposte sono molto diverse ,tutte soggettive ciascuno inventa individualmente una risposta che è diversa anche in rapporto alla classe sociale (vivere in quattro persone in 50 m quadri, oppure avere bisogno di lavorare rende diverso il confinamento. In sostanza c’è un sacco di gente che con il proprio lavoro permette a noi di stare a casa- Zizek-)  Covid è :”un puissant révélateur des inégalités sociales en France “(Le Monde 13-04).

Virus come nemico invisibile :è dappertutto e da nessuna parte; è contro l’illusione di padronanza capitalistica cui siamo stati abituati .Nemico invisibile :né vivo né morto ;uscito dalla natura e spezza il corpo del consumatore ,che si consuma e muore .gode dei nostri corpi .

Se è una guerra ,questo è un nemico che non ha più la faccia che ci implora. Nessuno sa come padroneggiarlo e come sarà dopo.

La tecnologia ne localizza le tracce (tamponi,termometri saturimetri…) .

La scienza incontra un limite non ancora aggirato :”le professeur William Dab met l’accent sur la prévention, un domaine dans lequel, observe-t-il, « nous ne sommes pas à la hauteur de l’épidémie ».Seul un discours de vérité permettra de rétablir la confiance, indispensable dans le combat commun contre le coronavirus” Le Monde 13-04..

La psicanalisi come pratica di riconoscimento del desiderio soggettivo di ciascuno non può che trovare spazio in un clima di democrazia nel quale ciascun soggetto è abile a rispondere in merito alla riabilitazione del proprio desiderio soggettivo . Ciò può avvenire solo in un clima di libertà (vedasi Psych in Russia e Cuba )… Il principio fondante è quello del divenire del soggetto dalla eteronomia verso l’autonomia in quanto capacità a rispondere in prima persona . il soggetto freudiano è guidato dalla propria legge interna, dal proprio superio piuttosto che dalla sottomissione a una legge esterna. La legge che in origine era portata dalle principali figure di riferimento infantili ed era esterna ,ora è interiorizzata. (Marcel Gauchet 162 laicità o barbarie,Micromega)

Con questa premessa ci accingiamo a qualche considerazione che  ci deriva  da Yuval Noah Harari nell’articolo riportato alcuni giorni fa sempre su questo sito.

Nel tempo dell’epidemia ci troviamo di fronte a due importanti scelte la prima è tra sorveglianza totalitaria o empowerment dei cittadini .

Dalla stampa del 13 aprile 2020.giorno di Pasquetta “maggiori poteri a tutti i governi: dopo la pandemia non tutti li restituiranno”.

la seconda è tra isolamento nazionalistico o solidarietà globale.

Per quanto riguarda il primo punto l’uso della tecnologia fornita dalla ricerca scientifica e il modo in cui i mass media la cultura e il pensiero mainstream formano il consenso intorno al tema della salute ,o supportano un controllo totalitaristico di una  società di sudditi (si fa per la salute, contro la libertà su base di paura e ignoranza :controllo reciproco caccia agli untori superstizione) , o vanno a incrementare una società di cittadini alla cui base c’è la costruzione della fiducia e la libertà del cittadino verso l’empowerment sia individuale che di comunità

Definizione “Empowerment: processo di crescita del singolo individuo che attraverso percorsi di natura diversa (terapeutico, formativo, esperienziale, ecc.) sviluppa nuove abilità e competenze. Zimmerman (2000) si è occupato di empowerment psicologico individuale come percorso che porta dalla learned helplessness (cioè la passività appresa accompagnata da senso di sfiducia e sconforto nell’affrontare problemi quotidiani) alla learned hopefulness (maggiore fiducia in se stessi e apprendimento della speranza). .

Quando le persone sono invitate a scegliere tra la privacy e la salute normalmente sceglieranno la salute ma questa è una falsa scelta: noi possiamo e dovremmo avere sia privacy che salute, e questo ci porterebbe a controllare l’epidemia di Coronavirus non avallando un regime di sorveglianza totalitaria ma piuttosto mediante l’empowerment dei cittadini

Quando alle persone sono detti i fatti scientifici e quando le persone hanno fiducia nelle autorità pubbliche che dicono loro questi fatti, i cittadini possono fare la scelta giusta anche senza un grande fratello che guarda sopra le loro spalle .Una auto motivata e bene informata popolazione e’ normalmente molto più potente e effettiva che una popolazione sotto controllo di polizia e ignorante …..

È seguito dibattito…

 

dalla Libreria Trebisonda mi arriva questo articolo di Angel Luis Lara. Lo inserisco per maggiore informazione sul tema Covid19:

Covid-19, “Non torniamo alla normalità. La normalità è il problema” di Angel Luis Lara 

1° Incontro 6 aprile

Presentazione e conversazione di gruppo sui rispettivi vissuti ,diversi poichè diverse sono le provenienze dei partecipanti :(Piemonte,Liguria,Toscana,Campania ) e sulla scoperta della vita in casa.La mia casa, questa sconosciuta?.

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