Sul Bene e sul Male

In uno dei saggi  della prefazione del bel Catalogo della Mostra I Tesori dei Faraoni (Venezia 1984: Palazzo Ducale- edito da Mondadori), si rileva come ad un certo punto sotto il regno di Ramesse II,il Dio Seth viene ad assumere gli attributi di Dio del Male. Fatto questo sconosciuto fino ad ora agli Egizi, che collocavano il male nell’uomo, nel momento in cui non segue le leggi divine. Non era fino ad ora esistito un Dio che incarnasse il male.

Il curatore fa risalire questo mutamento all’influenza del sistema persiano, che affiancava ad un  principio del bene uno del male.

I due principi del Bene e del Male arrivano al cuore della pratica religiosa cristiana, in ciò che è dato alle masse di capirne.

E anche della vita sociale, mediante l’applicazione della giustizia.

Ma anche a Freud, nello stabilire il funzionamento della vita psichica, serve far ricorso al bene -male, principi in opera nelle Pulsioni ,quelle di Eros e Thanatos.

Un dualismo che ritroviamo nello Ying e Yang.in Ida e Pingala…e di cui l’Animismo o il Politeismo non ebbero bisogno.

Il Monoteismo poi giunge in tempi molto più recenti .

Antonello Sciacchitano nel suo Il Tempo di Sapere,tratta le pulsioni sotto l’aspetto di causa efficiente,di cui Freud ebbe necessità data la sua formazione medica,per impostare il problema della cura.

Sciacchitano problematizza la necessità teorico/clinica e lo statuto del concetto di pulsione.

Serge Vallon nel marzo 2021 durante una sesssione dell’Aire Mediterraneenne, via Zoom sosteneva che “Le pulsions n’existent pas!”

Certo mi capita sovente di constatare l’adesione totale al concetto di pulsione da parte degli addetti ai lavori,in modo ideologico e acritico,non sottoposto a falsificazione diremmo.

Serve come passepartout,spiega,giustifica,accorcia le distanze.

Semplifica.

Consola.

Sarà la via giusta?

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